Sovversivi

Una volta gli artisti ribelli distruggevano chitarre, camere d’albergo e se stessi, ma producevano arte che passava alla storia e gli si poteva perdonare tutto.
Ora gli pseudo ribelli non-artisti non producono niente che possa essere ricordato per più di una settimana, e se prendono a calci un panettone, e sprecano insalata e baguette, si beccano anche il mega cazziatone pubblico, come dei bambini disobbedienti.
Sempre in cerca dell’approvazione globale, del politically correct, del dare il buon esempio, sono vittime degli stessi mostri che hanno alimentato, che accettano senza batter ciglio la Lamborghini per il compleanno, ma non perdonano lo spreco di frutta e verdura.
Niente sesso né droga né rock and roll, niente politica, niente prese di posizione, ma anche niente arte, niente passione, un niente di niente rivestito da un bellissimo e sottile guscio tatuato e patinato, fatto di stupida inutile banale annoiante apparenza, finto-ribelle quel giusto che basti a farlo piacere anche a mammà papà nonni e zii.
O tempora, o mores.

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