È di questi giorni la storia di una influencer costretta a spostarsi in area bagni su un volo Emirates da 5000€, perché la figlia continuava a piangere. Questo l’articolo su Il Fatto Quotidiano.
Quelle che seguono sono le mie considerazioni.
Se sai di avere un bambino irrequieto, o troppo piccolo per poter essere controllato, non lo porti in business class, e non lo porti al ristorante. Oppure lo porti in un posto con area attrezzata per bambini. Ma ovviamente spesso è una cosa difficile da chiedere, dato che la maleducazione dei bambini dipende da quella dei genitori, e un genitore maleducato non è in grado di capire che questa cosa non va fatta.
Se vado al ristorante, non voglio bambini che corrono tra i tavoli, che urlano, che fanno i capricci. Quindi il mio problema non è con i bambini, è con i bambini maleducati. Ho fatto cene al ristorante, viaggi in treno e in aereo in cui c’erano bambini adorabili ed educati, con i quali era anche divertente giocare e chiacchierare. Ma se un bambino è irrequieto, maleducato o rompiscatole, è tuo dovere di genitore non farlo sopportare agli altri.
Un bambino che al ristorante corre tra i tavoli, ti passa sotto la sedia, si mette seduto al tuo tavolo, NON È NORMALE, e non sono normali i suoi genitori. Un bambino che in un volo in business si mette a strillare, non va bene, ed è dovere del genitore portarlo in un’area dove non dia fastidio, senza che glie lo chiedano. Se, come mi è successo, dopo una tirata di lavoro dalle 4 del mattino alle 8 di sera me ne torno da Roma in prima classe nella carrozza silenzio, non voglio un bambino che scorrazza e la madre che parla al telefono.
Il discorso “il figlio è tuo e non sono tenuta a sopportarlo anche io” è perfettamente legittimo. Non siamo degli animali che figliano senza consapevolezza, chi vuole figli si prende pro e contro, chi non ne vuole idem. Ognuno ha diritto alla sua scelta, e vanno rispettate entrambe.
Ma i diritti di uno non possono andare a discapito dei diritti di molti, e potrei fare molti esempi. Se voglio andare alla prima dell’Opera con una tromba da stadio, non posso, perché anche se ho pagato a caro prezzo il biglietto, non ho diritto di rompere le balle a tutti. Se vado in un ristorante dove è vietato fumare, non posso accendermi una sigaretta al tavolo, anche se ho pagato il conto salato come gli altri.
Questa storia poi vorrei sentirla anche dall’altra parte: Emirates è rinomata per essere una compagnia child-friendly, quindi o faranno le loro scuse per essersi comportati male, oppure il bambino era particolarmente noioso, e un manager che ha pagato fior di soldi perché magari quelle ore d’aereo erano il suo unico momento per dormire tra una riunione ed un’altra, ha tutto il diritto di farlo. Sarebbe educazione della madre allontanarsi subito senza che le venga chiesto, se il bambino inizia ad essere fastidioso.
E no, non sono un orco, ho una figlia anche io. E a un anno non la portavo al cinema, non la portavo a teatro, né in biblioteca, e non la portavo in aereo in business class.
Perfettamente d’accordo con l’articolo, ha ragione