Le auto elettriche sono il futuro

Marchionne ha tuonato contro le auto elettriche: Marchionne contro l’auto elettrica: «È una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta».

E secondo me ha torto marcio.

Storicamente chi traeva privilegi da qualche settore dell’economia ha sempre demonizzato le novità che avrebbero potuto scalzarlo: i signori del ghiaccio per l’avvento del frigorifero (riuscirono addirittura a farli vietare per un po’), il mondo dei cavalli contro auto e treni (oltre i 50 km/h possono scoppiare i polmoni!), e così via, ci sono un sacco di esempi e citazioni.

Si potrebbe ricordare a Marchionne che anche la benzina è un combustibile fossile. Ma mentre non è pensabile ricavare benzina dal sole, dall’acqua, dal vento, è fattibile ricavare energia elettrica da quelle fonti.

L’efficienza dei motori elettrici è superiore a quella dei motori a combustione interna.

La manutenzione è enormemente più semplice: 60 componenti mobili, contro 3000 di un’auto a benzina (meno componenti, meno possibilità di rottura, meno costi, più durata, meno inquinamento).

Le prime 10 cause di rottura di un’auto tradizionale, non esistono per le auto elettriche, semplicemente perchè quei componenti non esistono.

La durata delle moderne batterie al litio permette 1 milione di km prima di ridurre l’efficienza al 70%.

La logistica per la produzione e il trasporto del petrolio è enormemente più complessa e costosa di quella per il trasporto dell’elettricità.

Insomma ci sarebbe da parlare per ore, non esiste un solo motivo valido per pensare che il motore a benzina abbia dei vantaggi rispetto a quello elettrico, se non per motivi di passione tecnica. Le auto a benzina non si estingueranno: tra alcuni decenni saranno come i dischi di vinile oggi: usati da appassionati, oggetti di culto, ma relegati ad una nicchia, non più per uso di massa.

Le auto a benzina sono diventate un prodigio tecnico, sono il frutto di oltre cento anni di evoluzione ingegneristica e scientifica, sono belle, ma per il trasporto di massa non vanno bene. Si opporranno in tutti i modi, ci sono investimenti trentennali e accordi politici per l’uso di piattaforme petrolifere, oleodotti, raffinerie, ma era così anche per il carbone, per l’olio di balena, per le spezie. Non si può fermare il progresso.

 

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