Da quando sto guardando Prison Break mi sento come un agente dei servizi segreti speciali in missione.
Ieri notte, dopo tre puntate di seguito, ero sul balcone e vedevo tutto con occhi diversi: forse il vicino che butta il vetro a quell’ora tarda è un agente sotto copertura che mi sta controllando? E quella luce che lampeggia, nasconderà una telecamera? Sento delle voci in lontananza, facciamo finta di niente, devo controllare con la coda dell’occhio senza farmi notare…
Poi sono rientrato e mi sono accorto che c’era una vespa in casa e ho iniziato a urlare come un’isterica, Barbara è arrivata spaventata e l’ho messa al corrente del pericolo: la mia missione era eliminarla, mentre lei tentava di farla fuggire. Ho preso l’arma di ordinanza, Baygon formiche (avevo solo quello) e mentre Barbara mi urlava di non farlo, sprezzante del pericolo e di quell’inutile vita ho fatto una spruzzata ad arco che ha beccato Barbara, la cotoletta e la fetta di torta che erano rimaste sul tavolo dalla cena, ma ha mancato la vespa. Alla fine sono riuscito ad eliminarla con lo scacciamosche ma non sapevo come sbarazzarmi del corpo perché è noto che le vespe morenti emettono ferormoni che potrebbero attirarne altre. L’ho avvolta in un tovagliolo e poi nella stagnola per nascondere gli odori e l’ho buttata dove non potranno mai trovarla. Sudato come se avessi fatto a pezzi con una sega da traforo il corpo di Tyson, mi sono seduto sul divano e ho razionalizzato la situazione. A parte la vespa, la cotoletta e la fetta di torta non ci sono stati altri morti, Barbara ferita lievemente dal Baygon, Fragola spaventata da tutta quell’adrenalina, e Dafne non si è accorta di nulla. La prossima missione mi attende, non faccio prigionieri e non indico vie d’uscita: la mia missione è l’eliminazione senza lasciare tracce.