I produttori di prodotti omeopatici dovrebbero essere il mito di ogni imprenditore: riescono a vendere il nulla (zucchero e acqua) a prezzi maggiori di quelli di metalli preziosi, con margini superiori a quelli di qualunque altro business sulla terra.
Vendendo il nulla, non possono neanche essere denunciati, perché non fa male e non fa bene. Si guardano bene dal dare indicazioni per l’utilizzo, perché in quel caso sarebbero denunciabili (come lo sarebbe una fattucchiera che promette di guarire).
Sono dei fottutissimi geni del marketing, sfruttano la credulonità popolare, ma in modo etico. Tutta la responsabilità ricade su chi compra, non su di loro. Perché ognuno ha diritto di vendere ciò che vuole: esistono business online che vendono neve del Maine e foglie autunnali secche. Esistono artisti che vendono la loro cacca o fogli di stoffa arrotolati in barattoli.
La genialità è di chi riesce a vendere. Loro mettono roba sul mercato, e questa viene comprata. E’ tutto regolare ed etico.
È come se io vendessi siti web omeopatici (vuoti) a 5.000 euro l’uno, senza promettere nulla, spiegando che semplicemente il copywriting, la programmazione e la grafica sono stati distillati all’essenziale, diluiti milioni di volte, sino a non essere più visibili, ma che in quella pagina bianca c’è la memoria di un progetto web geniale. E poi è come se milioni di persone li comprassero dicendo: “non mi frega di quello che dite, da quando ho preso un sito omeopatico da Nestore sono aumentate le mie vendite”. “Ho comprato un sito omeopatico da Nestore e il giorno dopo ho vinto al lotto”, oppure mi sono innamorato, sono guarito, ho trovato lavoro. È ovvio che statisticamente a qualcuno succederà qualcosa di positivo dopo aver mangiato caramelle di zucchero spacciate per medicine, o aver comprato siti web vuoti spacciati per siti veri.
Comunque che lo dico a fare? Bravi geni del marketing e della psicologia delle masse che fate robe omeopatiche, e meno male che al mondo c’è chi è disposto a far arricchire questi geni.
Non mi interessa condannare chi li produce (anzi li ammiro), e non mi interessa convincere chi li compra a non comprarli (il mercato ha bisogno di loro): mi interessa capire questo meccanismo, perché può essere la chiave di enormi successi.
P.S.: quella del sito omeopatico l’ho sparata così, ma se qualcuno dopo una bella cura di Oscillococcinum vuole provare anche il sito omeopatico, faccio anche un po’ di sconto estivo.